Dedicata a Don Nuccio
di Giuseppina De Felice
Ho camminato in fretta
(troppo tardi ho camminato)
nel volto mansueto
del sacerdote che accarezza
con semplicità di gesto
la copertina del Vangelo
come fosse il suo bambino.
-Beati i miti
avranno in eredità la terra!-
Nei tuoi occhi sacerdote
ho pronunciato il Credo.
Col canto di lode
tra i fiori della bara
tu m’hai risposto ”credo.”
Il tuo volto sereno
nella dignità del Cristo
io lo raccolgo
prima che sia tardi
per dare alla mia vita
la semplicità del gesto.
20/03/2018
BINARIO 21
di Carlo Ernesto Menga
Ti aspetto con ansia al binario ventuno.
In mano ho endecasillabi eccedenti
che ti offrirò mentre aspettiamo il tram.
Sono un fantasma di vita perduta
e ritrovata dentro le tue mani.
Vieni da dove t’avevo veduta;
il treno è atteso circa alle ore venti.
Della guerra parleremo domani.
Adesso voglio condurti un’altra volta
lungo il Verziere, a Piazzale Loreto,
sotto braccio, e sotto una pioggia di miele,
giacché, per uno scherzo del destino,
adesso è Maggio il mese più crudele.
T’asciugherò i capelli ad uno ad uno
sotto la pensilina del tuo tram.
E poi trattengo a stento il mio sorriso
quando m’accorgo che la madonnina
guarda dall’alto in basso, con invidia,
i tuoi begli occhi e la tua gonnellina.
E mi racconti: sei tanto dimagrita
e c’era ghiaccio e neve, sì, laggiù;
e ad ogni osso s’attaccava il dolore;
io non ci riesco più: scaldami tu.
Siamo fantasmi, al binario ventuno;
il sole ha un quarto d’ora di ritardo
e io ti bacio sotto il cielo blu.